Biligocc e... |
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BILIGOCC E...Sovente tecnologie avanzate e necessità mutano costume e habitat del nostro vivere, allontanando usi e tradizioni, obbligandoci a faticose ricerche e a non sempre facili e veritieri recuperi delle nostre radici. Ma fortunatamente per quanto andiamo a descrivere (castagneti e biligocc della Valle del Lujo) non mancano attendibili documentazioni. Dal catasto Austriaco (1850 circa) rileviamo che se discreta era la quantità dei “castagni da frutto” sul lato destro del Serio e del Lujo perché integrati con altre culture, sul lato sinistro, alle pendici del Misma, del Pizzo, del Pranzà, notevole si presentava la copertura boschiva grazie anche ai terreni più freddi e umidi ideali per tale coltivazione. L’industrializzazione ha trasformato il territorio, migliorando sicuramente le condizioni di vita degli abitanti, ma ha inevitabilmente ridotto l’attività agricola della valle, trascurando sovente la cura dei boschi. E se delle castagne ne abbiamo perso il consumo, vediamo di ricordarle per nomi e specie diversificandole in careane (le più grosse), balestrere (di consumo più comune), ostane, rosere, beline e doaole. Non tutte le qualità si prestano all’”operazione biligocc”, secondo gli esperti le migliori sono le “ostane” e le “careane”. Ma vediamone storia e trasformazione iniziando da Poscante, patria dei biligocc . E’ in questa piccola località della Valle Brembana, nonché frazione del comune di Zogno che, secondo alcuni appassionati di storia antica, affonda la sue radici la secolare tradizione orobica. Si racconta a tale proposito che nel medioevo un contadino di “Poscantum” (Poscante) (la denominazione appare in un atto del 1249) volle sperimentare un procedimento per poter gustare la fragranza di questi frutti anche fuori stagione. Fece cuocere le castagne per circa due ore e le lasciò essiccare all’aria aperta per sette giorni e sette notti, così potè riassaporare il gusto genuino delle castagne affumicate sino al periodo pasquale. Quanto ci sia di vero in questo singolare racconto non lo sappiamo ma è certa la prima citazione (1490) di Giovanni Bressani, poeta vernacolo, che scrive:
Per vèend biligòcc, pom e castegni pesti, Da Poltranga a Surisel specie i doni Gne ai desidera ch’as faghi di festi.
Foto delle castagne di: Eugenio Consonni
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